martedì 13 maggio 2014

Svetlana Panič: perdonateci

Svetlana Panič, storica della letteratura e traduttrice, ha scritto queste parole sul suo profilo facebook il 9 maggio, grande festa della vittoria sulla Germania.  

Da qualche parte ruggiscono grandezza e potenza, ma appena fuori dal centro la giornata, più che essere tranquilla, tace. Mentre vado a prendere il treno mi ferma una donna anziana. Molto anziana, direi di prima della guerra. Esita, poi mi dice a bassa voce: “Scusi, non mi potrebbe fare la carità, anche poco”. Arraffo delle monete. Come mi sono maledetta, poi, di non averle dato tutto quel che avevo, di non essermi offerta di accompagnarla in un negozio per comprare quel che voleva! Ho avuto appena la prontezza di rispondere al suo “Grazie” con un “Mi perdoni”. Poi ho pensato che questa è una parola molto importante oggi: perché non abbiamo trovato il tempo di farvi domande e di ascoltare, di ricordarci di voi non solo nelle feste ma quando eravate vivi. Perché sentendoci forti, sicuri di noi, intelligenti, non siamo stati capaci di salvarvi dalla miseria, dalle bugie e dalle umiliazioni. Perché trasformiamo le vostre sofferenze in un’arma contro chi la pensa diversamente. Perché, mentre combattevamo contro chi parassita la vostra memoria, e discutevamo se siano accettabili le canzoni che amate, quasi non ci siamo accorti di voi vivi. E di molto altro ancora: perdonateci. 

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