mercoledì 16 aprile 2014

Mosca e il dolore, chi sono io?


Un fatto, un gesto può lasciare scettici o interpellare. "Chi sono io, davanti al mio Signore?", si è chiesto e ci ha chiesto domenica Papa Francesco. Se c'è questa domanda, se il dolore e la responsabilità per quanto sta avvenendo nel mondo, a partire dal dramma a noi più vicino - in Ucraina e in Russia - ci ferisce e ci interpella, ogni parola può diventare testimonianza, inizio di unità. 
A volte dialogare diventa estremamente difficile, complice il martellamento psicologico dei mass media: verità che parrebbero elementari vengono lette ideologicamente, alla verità dei fatti si frappongono montagne di pregiudizi, complessi, reazioni istintive che impediscono di arrivare all'altro e farsi ascoltare. E' solo la commozione per un'esperienza di bellezza, di libertà visibile, tangibile, che ci riporta all'essenziale e ci rimette in gioco.